Questa disciplina si occupa della rimozione della carie che ha aggredito un dente. La carie è un processo che attraverso i batteri genera un buco su una delle 5 superfici di un dente (vivo o devitalizzato) “mangiando” lo smalto e rendendolo al tempo stesso un tessuto morbido infarcito di batteri.
Una volta rimossa la carie bisogna ricostruire ciò che è andato perso attraverso le otturazioni con un materiale (la resina composita) resistente e al tempo stesso estetico perché dello stesso colore del dente.
Sempre nell’ambito della stessa disciplina ci sono delle situazioni cliniche dove la carie ha aggredito e demolito buona parte del dente e quindi non si può più fare una otturazione ma un “intarsio” in resina composita o ceramica. L’intarsio è un dispositivo protesico che risulta essere una via di mezzo tra l’otturazione e una corona (capsula) e viene prodotto da sofisticate apparecchiature e poi cementato in bocca con delle tecniche adesive. L’intarsio si può utilizzare indifferentemente sul dente vivo e devitalizzato. Importante è essere a conoscenza del fatto che anche i denti devitalizzati si possono cariare.
Nei denti anteriori (incisivi e canini) sempre con la stesse procedure e materiali degli intarsi, si possono eseguire le faccette (veenering) che permettono di ripristinare situazioni compromesse per carie, traumi, oppure vengono utilizzate per questioni cosmetiche e quindi migliorie del sorriso.